L’endocrinologia dello sport studia le complesse interazioni tra gli ormoni e l’attività fisica, considerando come il bilanciamento ormonale influisca su forza, recupero, metabolismo e prestazioni atletiche. Tra gli ormoni più rilevanti nello sport, il testosterone ha un ruolo chiave nel mantenimento della massa muscolare, della densità ossea, della produzione di globuli rossi e della libido.

In caso di ipogonadismo o carenza di testosterone, la Testosterone Replacement Therapy (TRT) viene utilizzata per riportare i livelli di questo ormone entro il range fisiologico. La TRT, infatti, consiste nella somministrazione di testosterone esogeno tramite iniezioni, gel o cerotti, con l’obiettivo di alleviare sintomi come affaticamento, perdita di massa muscolare e declino della libido.

Tuttavia, nell’ambito sportivo, l’uso della TRT è soggetto a rigorose normative. Il testosterone è classificato come sostanza dopante dalle principali organizzazioni antidoping, quindi l’accesso alla TRT è limitato ai casi clinicamente giustificati, previa autorizzazione terapeutica (TUE). L’abuso di testosterone può infatti portare a vantaggi illeciti nelle prestazioni, oltre che a gravi effetti collaterali, tra cui problemi cardiovascolari e alterazioni del profilo lipidico.

In sintesi, la TRT può essere uno strumento importante per la salute in casi di carenza ormonale, ma nel contesto sportivo deve essere utilizzata con estrema cautela per garantire la sicurezza dell’atleta e l’integrità delle competizioni.

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