CHIRURGIA DELLA MANO E MICROCHIRURGIA

La mano rappresenta un organo dal funzionamento molto complesso che permette all’essere umano di manipolare altri strumenti modificando il mondo che lo circonda. Basti pensare che soltanto all’interno della mano esistono 27 ossa,  e più di 20 muscoletti che ne regolano tutti i fini movimenti, le strutture tendinee, vascolo nervose e legamentose e complesse connessioni con il sistema nervoso centrale che ne regola le funzioni. Il quadro si rende ancora più complesso se a ciò si aggiunge l’articolazione del polso e tutte le strutture dell’avambraccio.

Tutte le sue strutture della mano possono essere coinvolte sia da patologie di tipo traumatico che non traumatico che a volte coinvolgono l’intero organismo, dalle patologie reumatiche ( ARTRITE REUMATOIDE, Lupus, artriti autoimmuni ) le patologie neurologiche sia del sistema nervoso centrale che periferico ( spasticità o lesioni del midollo spinale, o paralisi periferiche, sindromi canalicolari ( tunnel carpale), malformazioni congenite, patologie che coinvolgono i tendini dal semplice dito a scatto o M. di De Quervain a patologie più complesse come  ad esempio le tendinopatie conseguenti a traumi, ferite, fratture.

Quindi, data la complessità strutturale della mano, si è delineata nel tempo la figura di uno Specialista con esperienze e competenze pluridisciplinari proprie dell’Ortopedia, Chirurgia Plastica, Neurochirurgia e Chirurgia Vascolare associata alle moderne tecniche Microchirurgiche.

Ambulatorio Ortopedia Chirurgia della Mano Centro Palmer di Reggio Emilia e Rubiera.

Nell’ambito della Chirurgia della Mano la prima visita è un momento fondamentale, sia per inquadrare la patologia del paziente, ma soprattutto per inquadrare la persona nel suo insieme e capire quello di cui ha bisogno. Infatti, soprattutto per i quadri clinici più complessi, ciò che viene richiesto al Chirurgico è un miglioramento della funzione dell’arto sia per le attività quotidiane che lavorative. Per questo è fondamentale conoscere il paziente in ogni dettaglio, la sua mano dominante, il lavoro che fa, se ha qualche hobby particolare, se c’è dolore e come si presenta durante la giornata ed in cosa lo limita e soprattutto cercare di capire insieme quali devono essere gli obbiettivi del trattamento, che a questo punto non è sempre standard e uguale per tutti, ma può avere obbiettivi diversi a seconda della persona nel suo insieme.
Inoltre è un momento fondamentale di conoscenza medico-paziente, in cui si stabilisce fiducia ed impegno reciproco tra medico e paziente.

È lo step successivo alla prima visita, in cui il paziente porta al chirurgo eventuali esami richiesti come elettroneuromiografie, radiografie, TC , RMN, ecografia ed in cui si mettono insieme quadro clinico e quadro strumentale, si fa il punto della situazione e si stabilisce il piano terapeutico.

Viene effettuata al termine di una terapia medica per valutarne l’efficacia o dopo un intervento per monitorarne i risultati e valutare se il paziente sta eseguendo correttamente le indicazioni del Chirurgo e la riabilitazione che dopo un intervento sulla mano è una tappa fondamentale nella quale il paziente deve sentirsi coinvolto e responsabilizzato perché richiede molto impegno ed influisce in modo importante sul risultato.

Non tutte le patologie della mano richiedono sempre il trattamento chirurgico.
Ad esempio alcune tenovaginaliti come il dito a scatto spesso guariscono con una terapia infiltrativa di corticosteroidi. In letteratura è ampiamente descritto come un massimo di 2 spesso sono terapeutiche, risolutive e non dannose.
Anche l‘epicondilite, refrattaria ad altri tipi di trattamento, può rispondere, nel trattamento del dolore a cicli infiltrativi.

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