GINECOLOGIA
La ginecologia è una branca della medicina che si occupa talvolta della fisiologia, ma soprattutto della patologia inerenti all’apparato genitale femminile. Si avvale della figura professionale del medico specializzato in ginecologia e ostetricia detto medico ginecologo, che si occupa della donna in tutte le fasce d’età, dalla pubertà, nel periodo fertile, in menopausa e nella postmenopausa.
La ginecologia si occupa anche delle problematiche legate alla sfera riproduttiva ed alle tecniche di fecondazione assistita.
La prima fase della visita consiste nell’anamnesi: il ginecologo pone una serie di domande circa le abitudini della paziente al fine di raccogliere informazioni utili per l’indagine successiva.
La seconda fase della visita dell’apparato genitale femminile è caratterizzata da valutazione manuale di utero e regioni annessali in associazione all’utilizzo di uno speculum per la valutazione della cervice uterina. Ogni donna, non virgo, la dovrebbe eseguire annualmente come screening presso un ambulatorio ginecologico.
L’ecografia pelvica è quella tecnica che permette di visualizzare gli organi pelvici.
L’ecografia transaddominale si esegue in donne virgo e in tutti quei casi nei quali non è sufficiente la sola ecografia transvaginale (ad esempio in caso di fibromi di grandi dimensioni). L’ecografia transvaginale si effettua in pazienti non virgo come complemento finale alla visita ginecologica.
Pap Test:
Il test di Papanicolau, detto PAP TEST è un esame citologico che indaga le alterazioni delle cellule della cervice uterina. Il Pap Test è un test di screening che si effettua dall’età di 25 anni fino ai 64 anni (è indicato effettuarlo anche prima se si è intrapresa attività sessuale precocemente). La sua funzione principale è quella di individuare nella popolazione femminile il rischio di sviluppare un cancro del collo uterino. Il Pap Test, inoltre, permette il riconoscimento di infezioni batteriche, virali o micotiche. Per l’esecuzione del Pap Test viene prelevata una piccola quantità di tessuto dal collo dell’utero. Nel Pap Test tradizionale le cellule prelevate vengono strisciate su un vetrino per l’esame microscopico. Attualmente il Pap Test può essere eseguito in fase liquida (THIN PREP) dove in laboratorio una macchina provvede ad allestire un preparato a “strato sottile” e ciò consente, rispetto al metodo tradizionale, di avere i seguenti vantaggi: ottimizzazione del campione, processazione automatica del materiale citologico, riduzione fino al 93% dei prelievi giudicati non soddisfacenti o limitati da tracce di sangue/muco, migliore sensibilità diagnostica e significativa riduzione dei casi di diagnosi incerta, individuazione delle lesioni di basso o di alto grado, individuazione delle lesioni ghiandolari.
HPV Test:
Grazie all’utilizzo di tecniche di biologia molecolare, sullo stesso campione citologico utilizzato per il THIN PREP, si esegue un test di screening per evidenziare la positività o la negatività all’HPV (Papillomavirus). Sui campioni risultati positivi verrà poi eseguita un’analisi di genotipizzazione per discriminare i ceppi virali di HPV ad alto rischio da quelli a basso rischio. E’ quindi possibile identificare l’infezione con largo anticipo, prima che questa provochi alterazioni o danni cellulari.
Tampone Vaginale – Tampone Cervicale:
Il Tampone vaginale è un esame diagnostico finalizzato alla ricerca di microrganismi responsabili di infezioni della vagina (tampone vaginale) o della cervice uterina (tampone cervicale). L’esame si avvale di un semplice e sottile bastoncino cotonato da inserire in vagina allo scopo di prelevare cellule in sfaldamento e secrezioni. Con la donna straiata sull’apposito lettino a gambe divaricate, e con l’ausilio di una sorgente luminosa, il tampone viene delicatamente inserito in profondità e viene quindi girato delicatamente per qualche secondo, in modo da entrare a contatto con le pareti della vagina ed assorbirne le “secrezioni”. Le successive analisi di laboratorio permettono di identificare l’eventuale presenza del patogeno ricercato e valutare il trattamento più idoneo a debellarlo. Nel caso si richieda un tampone cervicale (ad esempio per la diagnosi di Mycoplasma e Chlamydia) si penetra con il tampone nell’orifizio uterino esterno per prelevare le secrezioni in quella sede. Per non inficiare l’esito dell’esame è necessario: astenersi dai rapporti sessuali nelle 24 ore che lo precedono, non aver assunto terapia antibiotica o antimicotica nella settimana antecedentee non aver effettuato irrigazioni vaginali/terapie locali nelle 24 ore precedenti l’esame. Il prelievo dev’essere eseguito in assenza di ciclo mestruale.
È un esame bioptico del tessuto endometriale (la mucosa che ricopre la cavità interna dell’utero). La sua esecuzione è consigliata, soprattutto, in presenza di sanguinamento anomalo dell’utero in età perimenopausale o menopausale. Altra indicazione è il riscontro durante un esame ecografico di anomalie dell’endometrio, che possano fare sospettare una patologia quale: un’ipertrofia, un polipo endometriale, una patologia maligna. In ecografia l’indicazione ad eseguire il VABRA viene data da uno spessore dell’endometrio superioreai 4mm in pazienti in menopausa. Si esegue mediante una cannula che viene inserita nella cavità dell’utero attraverso il collo e si aspira il contenuto dalla cavità stessa. Tale aspirato verrà poi inviato al laboratorio di anatomia patologica, per lo studio istologico del tessuto, che fornirà la diagnosi. L’esame viene eseguito ambulatorialmente (non richiede ricovero), è veloce e semplice, poco invasivo se eseguito correttamente. Unica controindicazione all’esecuzione dell’esame è il sospetto di una gravidanza in atto.
Il dispositivo di ElettroPorazione perineale è dotato di applicatori specifici opportunamente studiati per vagina, ano e vulva.
I manipoli monopaziente, composti da una struttura in materiale plastico, comprendono l’alloggiamento di siringhe standard (da 2,5 ml uso vaginale e 1 ml uso anale), dove sarà inserito il prodotto da veicolare.
Gli impulsi di Eelettroporazione sono generati su due anelli di acciaio INOX posizionati ad una distanza ottimale per investire un’ampia zona senza la necessità di muovere l’applicatore. L’applicatore prevede due concavità circonferenziali che parametrano l’introduzione ed agevolano il mantenimento in posizione dello stesso.
COME FUNZIONA IL TRATTAMENTO TRAMITE ELETTROPORAZIONE VAGINALE?
Il dispositivo di ElettroPorazione perineale consiste in tre applicatori specifici opportunamente studiati, per uso vaginale, anale e per vulvodinia.
EPV è un dispositivo che permette la veicolazione transdermica e transmucosa di principi attivi necessari al normale ripristino della fisiologia vaginale, vulvare e anale.
EPV (ElettroPorazione Vaginale) sfrutta il principio della stimolazione elettrica caratterizzata da impulsi molto rapidi e di intensità calibrata finalizzata a superare il valore di “reobase” senza creare fastidi ai pazienti trattati. La particolare “forma d’onda compensata”, non genera elettrolisi e provoca la veicolazione transdermica in tempi più brevi rispetto ai dispositivi di ionoforesi.
DESTINAZIONI D’USO:
ELETTROSTIMOLAZIONE
– Riabilitazione del pavimento pelvico
– Sindrome del dolore pelvico cronico
– Prolasso degli organi pelvici
– Incontinenza urinaria e fecale
VANTAGGI:
– Estrema sicurezza e igiene grazie ai manipoli monopaziente
– Non invasiva, indolore
– Trattamenti rapidi ed efficaci
– Veicolazione di qualsiasi tipologia di principio attivo anche puro..
– Manipoli di elettroporazione brevettati e dotate di alloggiamento per siringa senza
– Ago monouso (10 ml)
– Manipolo di elettroporazione vulvare equipaggiato di rete micrometrica che permette una veicolazione omogenea del prodotto
La Vulvoscopia che, in genere precede la Colposcopia, consiste nell’osservazione della vulva e dei tessuti circostanti. Anche in questo caso si utilizza il colposcopio. Non è necessaria l’introduzione dello speculum per cui l’esame risulta assolutamente indolore.
La colposcopia è un esame che il ginecologo esegue usando uno strumento chiamato colposcopio, tramite il quale è possibile esaminare il collo dell’utero con lenti che consentono di ottenere ingrandimenti progressivi.
Questo esame si esegue nel caso vi siano delle alterazioni al Pap Test, per valutare la natura della lesione, la sua estensione e localizzazione, e individuare il punto migliore in cui eseguire la biopsia.
La biopsia si esegue con una pinza tagliente, non è affatto dolorosa (non richiede un’anestesia perchè il collo dell’utero non ha un’innervazione sensitiva) e determina un sanguinamento di solito molto blando che non richiede trattamento. Il tessuto proviene dalla superficie del collo dell’utero (biopsia cervicale) o dall’epitelio che riveste il canale attraverso il quale l’utero si apre nella vagina (canale endocervicale) viene messo in un liquido fissatore e quindi esaminato da un anatomopatologo (medico esperto in istologia, cioè lo studio dei tessuti).
Prima di sottoporsi alla colposcopia è consigliato non usare lavande, ovuli, creme vaginali, né tamponi e astenersi dai rapporti sessuali nelle 48 ore precedenti.
L’esame va inoltre effettuato in una fase del ciclo in cui non vi siano mestruazioni né perdite ematiche, in quanto la presenza di sangue potrebbe interferire con una buona visualizzazione delle caratteristiche della mucosa in esame.
Il momento migliore per effettuare il prelievo è nella fase precoce del ciclo mestruale, cioè a 10 – 20 giorni dalla comparsa della mestruazione.
La peniscopia è una tecnica rapida e non invasiva, eseguita con una lente a forte ingrandimento, utile nella valutazione di quegli aspetti della cute e delle mucose dei genitali esterni maschili, non ben visibili all’osservazione clinica diretta.
L’isteroscopia è una procedura diagnostica e chirurgica che permette di analizzare l’interno dell’utero senza effettuare un taglio addominale mediante l’utilizzo di uno strumento denominato isteroscopio. L’isteroscopia diagnostica è utilizzata per diagnosticare differenti problematiche dell’utero e per confermare i risultati di altri precedenti test, come isterosalpingografia/sonoisterosalpingografia e l’ecografia pelvica. L’isteroscopio è un lungo e sottile telescopio connesso ad una sorgente luminosa che permette la visualizzazione diretta della cavità uterina tramite il trasferimento dell’immagine su di uno schermo.
Strumenti chirurgici specifici che si applicano sull’isteroscopio permettono di trattare le neoformazioni del canale cervicale e della cavità uterina, come polipi e miomi, che vengono dunque asportati e permettono di trattare anche alcune malformazioni genitali congenite.
Oltre che diagnostica l’isteroscopia può essere operativa (rimozione di polipi endometriali, miomi sottomucosi, sinechie uterine) e richiede un’anestesia generale.
Le controindicazioni assolute all’intervento sono rappresentate da mestruazione in atto e da carcinoma del collo dell’utero. Le controindicazioni relative all’intervento sono rappresentate dalla gravidanza.
La diatermocoagulazione avviene per mezzo di un particolare elettrobisturi. Viene utilizzata in ambito ginecologico in caso di cerviciti croniche, di emorragie provocate da una biopsia ed anche in caso di polipi cervicali benigni. La diatermocoagulazione viene utilizzata anche per il trattamento di piccole lesioni cutanee quali ad esempio i condilomi.
Intervento che consiste nell’aspirazione del contenuto liquido di cisti ovariche per via ecoguidata tramite un ago che raggiunge l’ovaio per via transvaginale. Tale tecnica può essere eseguita in caso di cisti che non presentino caratteristiche di malignità, a contenuto totalmente liquido, pareti regolari, non vascolarizzate e markers neoplastici ematici negativi.
Esiste circa il 50% di recidiva della formazione.
Si tratta di un piccolo bastoncino morbido e flessibile di 4 cm di lunghezza e di 2 mm di spessore, che viene inserito a livello sottocutaneo nel braccio e che rilascia un progestinico a scopo contraccettivo. Garantisce una protezione superiore al 99% se inserito correttamente.
L’inserimento avviene mediante una piccolissima incisione dell’epidermide effettuata dal ginecologo in ambulatorio. Viene somministrata una piccola quantità di anestetico locale per ridurre il fastidio nella fase di inserimento e rimozione. L’impianto può rimanere inserito fino a tre anni e prima della fine del terzo anno può essere sostituito con un nuovo impianto.
Il dispositivo può comunque essere rimosso in qualsiasi momento e la normale condizione di fertilità si ripristina entro poche settimane.
La visita senologica è un controllo di routine effettuato dal senologo preferibilmente una volta ogni due anni se l’età della donna è compresa tra i 35 e i 50 anni e una volta all’anno dai 51 anni in avanti.
La prima parte della visita consiste, come per la visita ginecologica, nell’anamnesi.
Si prosegue poi con l’ispezione, esaminando la donna in diverse posture e osservando forma e dimensione di mammella e capezzolo.
Infine si passa alla palpazione di mammelle, cavi ascellari, solchi sottomammari, fosse sopra e sottoclaveari.
In caso di sospetta patologia o di necessità di approfondimento si effettua una ecografia mammaria, utile nella caratterizzazione delle lesioni benigne, come cisti e fibroadenomi che, se accertati come tali da questo esame, non necessitano di ulteriore controllo mammografico e delle Lesioni “sospette maligne”, che invece vanno approfondite dagli esami diagnostici del caso.
La laser-labioplastica riduttiva delle piccole labbra, indicata per ridurre e riproporzionare le piccole labbra ipertrofiche o sporgenti. Consente di migliorare l’estetica complessiva della vulva, che acquista un aspetto globalmente più proporzionato, giovanile e riduce la possibilità di infezione dovuta a sfregamento e ristagno di secrezioni.
L’intervento:
La durata dell’intervento dipende dall’entità del rimodellamento. L’anestesia locale con sedazione permette di controllare agevolmente il dolore durante l’intervento e nel post-operatorio, dopodichè sono sufficienti i comuni farmaci antidolorifici. La procedura chirurgica viene effettuata per mezzo di un apposito laser, e per le suture si utilizza uno speciale filo riassorbibile. La dimissione ha luogo entro le successive 3-4 ore. Con un marker chirurgico si disegna il nuovo contorno delle piccole labbra, in corrispondenza del quale verranno praticate le incisioni e successivamente le suture. L’incisione del margine delle labbra si effettua interamente con il laser, che ha il vantaggio di cauterizzare durante la sezione riducendo al minimo il sanguinamento, mentre il ricongiungimento delle aree sezionate, che conclude la procedura, viene eseguito con una particolare e specifica tecnica di sutura con punti riassorbibili.
Prima dell’intervento:
-Interrompere l’assunzione di aspirina (e di tutti i farmaci che la contengono), ibuprofene, naprossene, vitamina E e altri integratori (di sintesi o a base di erbe)
-Limitare il consumo di alcolici nei 15 giorni precedenti all’intervento e nei 7 giorni successivi
-Bere molta acqua
-Digiuno da almeno 12 ore
Controindicazioni generali:
-Le patologie ematologiche (coagulopatie, ecc.)
-I problemi cardiologici gravi
-I processi infiammatori in corso (dermatite, eruzione erpetica, infezione delle vie urinarie, cistite, ecc.)
-Un tumore in corso
-Chemioterapia e/o radioterapia in corso
-I disturbi neurologici gravi
-Le turbe psichiatriche
-Gravidanza e allattamento
-Le aspettative irrealistiche
Rischi generali – molto rari:
-Infezioni
-Emorragia/ematoma
-Perdita momentanea o permanente della sensibilità della zona operata
-Rischi specifici legati all’anestesia
Complicanze:
Le complicanze sono davvero molto rare, e in linea di massima sono tutte transitorie e facilmente rimediabili: difetti della cicatrizzazione, infezioni, formazione di sieromi (il sieroma è una piccola raccolta liquida sottocutanea), asimmetria, fibrosi (indurimento temporaneo dei tessuti sottocutanei)
Per richiedere ulteriori in formazioni come tempi e costi del trattamento chiamare lo 0522/792400