
TESTOSTERONE NELLE DONNE IN POSTMENOPAUSA: UNA TERAPIA EMERGENTE PER IL DESIDERIO SESSUALE IPOATTIVO
COS’È IL DISTURBO DA DESIDERIO SESSUALE IPOATTIVO (HSDD)?
Il disturbo da desiderio sessuale ipoattivo (HSDD, Hypoactive Sexual Desire Disorder) è una condizione clinica caratterizzata da una persistente o ricorrente assenza o riduzione del desiderio sessuale, associata a disagio personale o difficoltà interpersonali. Colpisce fino al 10-15% delle donne in postmenopausa, con un impatto significativo sulla qualità della vita, sull’intimità di coppia e sul benessere psicologico.
IL RUOLO DEGLI ORMONI SESSUALI NEL DESIDERIO
Durante la transizione menopausale, si verifica un declino naturale della produzione ovarica di estrogeni e androgeni. Sebbene l’attenzione clinica si sia storicamente concentrata sulla carenza estrogenica, oggi è chiaro che anche la diminuzione dei livelli di testosterone gioca un ruolo cruciale nella riduzione del desiderio sessuale.
Il testosterone, sebbene prodotto in quantità molto più basse nelle donne rispetto agli uomini, è fondamentale per modulare la motivazione sessuale, la sensibilità erotica e la risposta genitale.
Evidenze cliniche sull’uso del testosterone
Diversi studi randomizzati e controllati hanno dimostrato che il trattamento con testosterone può migliorare il desiderio sessuale e la soddisfazione sessuale globale nelle donne in postmenopausa affette da HSDD. Le formulazioni impiegate nei trial comprendono cerotti, gel transdermici e capsule orali a dosaggio controllato.
Un’analisi Cochrane del 2023 ha evidenziato che il testosterone transdermico a basse dosi (300 μg/die) è efficace nel migliorare il desiderio sessuale e ridurre la sofferenza associata, senza effetti collaterali significativi nel breve termine. Tuttavia, non è esente da rischi, specialmente con un uso prolungato o dosaggi inappropriati.
Sicurezza ed effetti collaterali
Gli effetti avversi più comuni includono:
– Aumento della peluria (irsutismo)
– Acne
– Alterazioni del profilo lipidico
– Irritabilità o cambiamenti dell’umore
– Potenziale virilizzazione con dosi eccessive
Non vi sono attualmente evidenze di un aumento del rischio di carcinoma mammario o cardiovascolare con l’uso a breve termine a basse dosi, ma gli studi a lungo termine sono ancora limitati.
Linee guida internazionali
La International Society for the Study of Women’s Sexual Health (ISSWSH) e la Endocrine Society supportano l’uso del testosterone nelle donne in postmenopausa con HSDD, purché:
– Vi sia una diagnosi chiara e condivisa con la paziente.
– Si utilizzino dosi fisiologiche appropriate per la donna.
– Si monitorino regolarmente i livelli ematici di testosterone e gli eventuali effetti avversi.
– Si sospenda il trattamento in caso di inefficacia dopo 6 mesi.
DISPONIBILITÀ DEL TESTOSTERONE PER USO FEMMINILE
Attualmente, in molti Paesi europei (inclusa l’Italia), non esistono formulazioni specificamente approvate per le donne. L’impiego terapeutico si basa quindi su prescrizione con l’utilizzo di preparati galenici opportunamente dosati.
Ciò richiede esperienza clinica, attenzione ai dosaggi e un’informazione trasparente alla paziente.
Conclusioni
Il testosterone rappresenta un’opzione terapeutica valida e promettente per le donne in postmenopausa affette da HSDD, soprattutto quando altri interventi (educazione sessuale, counseling, terapie ormonali sostitutive) risultano insufficienti.
Tuttavia, è essenziale che questa terapia venga prescritta da specialisti con esperienza nella salute endocrina e sessuale femminile, in un contesto di monitoraggio clinico regolare e consenso informato.
Dr. Petros Tsamatropoulos
Endocrinologo Diabetologo Andrologo clinico
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